Compagni di scuola

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21 Dicembre 2014

https://www.youtube.com/watch?v=TIS0t8-SfYw

Di nuovo a Roma per poche ore, questa volta per celebrare una cena di vecchi compagni di scuola. Incontrarsi dopo dieci anni rende queste riunioni piú imprevedibili di qualsiasi copione cinematografico o romanzo d’avventura. Riannodare, anche se per poche ore, la propria esistenza con i compagni di liceo è un’esperienza imperdibile per condividere le alterne fortune delle nostre vite.
Inevitabilmente il discorso scivola su temi professionali e scopro che il cammino che avrebbe intrapreso ognuno di noi, in fondo, era prevedibile. Chi dimostrava inquietudine in quegli anni, continua ad essere perennemente insoddisfatto e alla ricerca. I piú conformisti si sono adagiati, mentre i figli di buona famiglia vivono un’esistenza ovattata e protetta. La maggior parte, lotta per un lavoro degno e, magari, coerente con gli studi universitari. E poi ci sono gli emigrati: l’architetto di successo a Londra, il ricercatore a Houston e il giornalista a Madrid.
L’ennesima toccata e fuga in patria oltre ad avermi regalato questo incontro con i miei ex compagni mi ha catapultato di nuovo nel caos di Roma. Dopo qualche anno all’estero perdi l’abitudine a fenomeni normali nel nostro paese come: la doppia fila, il traffico insopportabile, l’inciviltá diffusa. Capita che, dopo ore intrappolato in un ingorgo, l’unico vigile nel raggio di km ti suggerisca di fare un’inversione nel mezzo di un pericoloso incrocio. E che tu, oramai italiano all’estero, non comprenda come coloro i quali dovrebbero controllare il rispetto del codice della strada ti suggeriscano pericolose infrazioni. Viabilitá a parte, ho sofferto l’indegno il funzionamento degli autobus, lo stato di abbandono di molte stazioni della metropolitana cosí come lo stato di degrado in cui versa Termini. Roma è tra le peggiori capitali europee: arretrata, abbandonata e sporca.
L’aereoporto di Ciampino è paragonabile a una stazione degli autobus, i turisti si ammassano in file disordinate nell’angusto terminal e osservano increduli la disorganizzazione di questo aereoscalo. A Madrid si utilizza un solo aereoporto, che si voli low cost o no. Una struttura funzionale, moderna, organizzata e ben collegata che contribuisce a dare una buona immagine della capitale spagnola. Perchè non si amplia Fiumicino e si segue l’esempio di Barajas? Oppure perchè non si rende piú decoroso Ciampino?

Vivere all’estero mi ha reso ancor piú intollerante verso l’abbandono, il pressapochismo e l’inciviltá che si respira in Italia. A Madrid io sono un italiano, ma a Roma cosa sono? A volte ho l’impressione di essere uno straniero anche nella mia nazione.

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