Occhio al post di oggi, perchè si parla di qualità della vita nelle varie regioni spagnole.
Il punto di partenza è quello che l’OCSE ha soprannominato “indice di benessere“, un indicatore che misura la qualità della vita nei 34 paesi economicamente più sviluppati della terra. I fattori che lo costruiscono in una scala che va dallo 0 al 10 sono: reddito, istruzione, lavoro, abitazione, relazioni sociali, istruzione, ambiente, impegno sociale, salute, soddisfazione, sicurezza ed equilibrio lavoro/vita. La lodevole intenzione dello studio, è analizzare fattori che contribuiscono, in maniera decisiva, a rendere un paese o una regione più o meno vivibile al di là del suo prodotto interno lordo.
La Spagna si piazza al diciannovesimo posto in questa speciale classifica e l’Italia al venticinquesimo. In testa troviamo Norvegia, Australia, Danimarca e Svizzera ed in coda Sud Africa, Messico e Turchia.
Questo è il ranking spagnolo regione per regione: Paesi baschi (7,1 su 10), Navarra e Madrid (6,7 su 10), Cantabria (6,5 su 10), Castiglia e León e la Rioja (6,3 su 10), Aragona (6,2/10), Catalogna, Galizia e Baleari (5,9/10), Asturie e Castiglia la Mancia (5,8/10), Comunità Valenziana (5,7/10), Murcia (5,5/10), Estremadura (5,4/10), Canarie (5,3/10), Andalusia (5,1/10), Melilla (4,4/10), Ceuta (4,0/10).
Questa graduatoria è la media di tutti i fattori che l’indice di benessere prende in considerazione. Ma andiamo ad approfondire l’analisi considerando singolarmente alcuni degli elementi precedentemente elencati.
- Redditi: i più alti sono quelli dei Paesi Baschi, Navarra, Madrid e Catalogna. I piú bassi quelli di Estremadura, Andalusia, Murcia e Canarie.
- Abitazioni e prezzi degli affitti: in questo post trovi le cifre della nuova bolla speculativa edilizia spagnola. Barcellona, Madrid e San Sebastian sono le città con gli affitti più salati mentre Lugo, Ourense e Caceres quelle più accessibili.
- Lavoro: è una delle note dolenti, la Spagna vanta una media del 2,4, cifra addirittura inferiore alla Grecia. Inoltre, gli spagnoli sono in testa ai paesi dell’OCSE per timore a perdere il loro impiego. Crisi, precarietà e le ultime riforme del lavoro hanno, indubbiamente, deteriorato gravemente il mercato del lavoro spagnolo. In termini generali l’impiego resta un conto in sospeso in tutto il paese, ed assume contorni drammatici in Andalusia, Ceuta, Melilla, Estremadura e Canarie. In testa troviamo Paesi Baschi, Navarra e Madrid che vantano una situazione più accettabile.
- Istruzione: Paesi Baschi, Madrid e Navarra se la cavano bene. Castiglia la Mancia, Andalusia e Murcia molto male. Ad aggravare il problema, l’alto indice di giovani che non studiano e non lavorano.
- Accesso ai servizi pubblici: Qui la Spagna è ben posizionata rispetto a molti altri paesi europei; molto positivo l’indice di Madrid, Ceuta e Catalogna. Fanalini di coda, Castiglia e Leon, Castiglia La Mancia e Andalusia.
- Salute: gli spagnoli più sani vengono da Madrid, Navarra e Castiglia e Leon. Tutta la Spagna, comunque, vanta indici molto alti.
- Sicurezza: tenendo conto del tasso di omicidi e di rapine, la Spagna si conferma un paese piuttosto sicuro.
- Ambiente: la qualità dell’aria e dell’acqua in Aragona e Melilla è preocupante, così come in Catalogna e Madrid. Bene Paesi Baschi, Canarie e Galizia.
Chiaramente le esperienze personali in Spagna di ciascuno di noi possono differire molto dal quadro tracciato dall’OCSE. Ciò nonostante, considero queste cifre molto utili per dare una visione di massima della situazione attuale delle regioni spagnole. E tu cosa ne pensi?